Vietato dare cibo ai gatti nei pressi dell’ospedale Fazzi a Lecce, insorgono gli animalisti: “Motivi igienico-sanitari”

Vietato dare cibo ai gatti nei pressi dell’ospedale Fazzi a Lecce, insorgono gli animalisti: “Motivi igienico-sanitari”



È polemica a Lecce dopo che il direttore dell’ospedale Vito Fazzi, Carlo Leo, ha imposto il divieto di dare da mangiare ai gatti della colonia felina che vive all’interno del recinto della struttura sanitaria. La decisione, dettata da motivazioni di carattere igienico-sanitaro, è stata contestata dagli animalisti che hanno anche affisso manifesti a tutela dei felini.

A sostegno della disposizione del direttore medico, si schiera la direzione generale dell’Asl, spiegando le ragioni del provvedimento. “È noto che gli ospedali sono strutture sanitarie per la diagnosi e la cura delle malattie acute o di lunga durata e sono, quindi, strutture in cui vi è un’alta percentuale di pazienti fragili, spesso immunocompromessi o immunodepressi: pazienti anziani, pazienti in età pediatrica, pazienti affetti da malattie neoplastiche”, fa sapere la Asl in una nota.

“Queste strutture non possono essere considerate luoghi adatti alla costituzione di colonie feline – specifica inoltre la direzione generale dell’Asl – né alla presenza di animali domestici vaganti anche per la difficoltà di assicurare un controllo sanitario completo e periodico di questi animali. La collocazione di una colonia felina nei pressi della struttura ospedaliera comporterebbe poi certamente la presenza di animali anche all’interno dello stesso ospedale”.

“Numerosi sono gli agenti patogeni che potrebbero essere trasmessi dai gatti vaganti a persone in condizioni di estrema fragilità, come molti dei ricoverati in un ospedale o che ad esso accedono per prestazioni diagnostiche e assistenziali. Lo stesso personale dell’ospedale – rimarca inoltre la Asl – che dovesse trovarsi, per personale inclinazione, ad accudire questi animali potrebbe fungere da vettore inconsapevole di patogeni all’interno dei reparti ospedalieri. Inoltre non pochi potrebbero essere i problemi igienico sanitari correlati alla gestione delle lettiere e dei residui di cibo”.

E ancora: “Per un elementare principio di precauzione – osservano i vertici dell’azienda sanitaria – dovrebbero pertanto essere trovate soluzioni per una loro ricollocazione o in aree distanti dalla struttura ospedaliera o presso privati che potrebbero adottarli. Il Servizio veterinario di sanità animale della Asl potrà garantire, in ogni caso e in accordo con i volontari e l’Ufficio Ambiente del Comune di Lecce, l’identificazione e la sterilizzazione di tutti gli animali presenti nell’area”.

 

 



LEGGI TUTTO

[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-09-23 09:45:29 ,bari.repubblica.it

Previous Quali sono le aspettative dei partiti per le elezioni

Leave Your Comment